Per e con l’autogestione industriale dell’ex-gkn

di Comunicati /
5 Ottobre 2024 /

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Licenziati per e-mail, da tre anni in assemblea permanente, da 10 mesi senza stipendio questa classe operaia ha fatto di tutto per resistere, anche fuori dalla retorica della resistenza.

Hanno manutenuto e tenuto in vita uno stabilimento industriale e un’idea di lavoro altrimenti destinati alle macerie del capitale, hanno messo su un piano industriale ecosostenibile ed economicamente valido, raccolto il capitale sociale, trovato i finanziatori, le banche per le garanzie, stressato le ipotesi di mercato, ridotto le asimmetrie informative tra lavoro e capitale, scritto una legge per istituire un consorzio industriale regionale in grado di far prendere una strada -che sia una- a chi dice di essere imprenditore ma ha il solito cerone stanco dello speculatore.

Li volevano brutti, stanchi e pronti alla resa. Li hanno trovati belli, attori, percussionisti, infaticabili organizzatori, lettori e scrittori, internazionalisti, ironici, solidali e dalla dialettica eccezionale. E allora?

Convinciamoci che questa è una lotta che non può morire di reale, perché la stessa realtà ne uscirebbe più misera e insopportabile! Di fronte al tempo -quello sempre più compromesso dalla imposta precarietà dell’esistenza, – quanto possiamo dedicare alla lotta operaia più avanzata d’Italia dagli anni ‘60 e ‘70? Mi verrebbe da dire: ognuno secondo le sue capacità, ognuno secondo i propri bisogni. Molti lo hanno fatto, molti lo fanno. Ma è abbastanza? Credo ci sia sempre un momento da dedicare e qualcosa da fare, da destinare a questa lotta.

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