di Sergio Caserta
La campagna elettorale molto politica e poco europea impazza in tutta Italia, tra un assalto alla famiglia rom di Casalbruciato e indagini a tutto campo su abusi, corruzione, collusioni mafiose. Insomma il Belpaese, appare sempre più brutto a guardarlo dai canali televisivi. Fortunatamente non è proprio tutto così e se ci soffermiamo a scrutare la politica con lenti meno consuete, si scoprono situazioni ancora molto positive, di gente che s’impegna per il bene comune e crede nella politica come dedizione e realizzazione dei propri ideali.
È quel che mi è accaduto giovedì 9 maggio, al cinema Italia di Castenaso silente cittadina alle porte di Bologna, dove si presentava per le prossime elezioni comunali del 26 maggio, la lista “Castenaso civica” con il sottotitolo “la sinistra al centro” molto evocativo e forse anche un po’ allusivo…
La candidata sindaca Giorgia Barsantini, consigliere comunale criticamente uscente dal PD locale, è una giovane donna che nella vita fa la responsabile organizzativa in un’azienda agroalimentare, con il dono di un bel sorriso e l’immediatezza spontanea del linguaggio caratteristico di chi vive lavorando, e coltiva la passione politica come impegno personale in cui crede fermamente.
A Castenaso si è vissuta negli ultimi anni una situazione politica amministrativa abbastanza tesa: per due mandati il sindaco Stefano Sermenghi, renzianissimo pentito, è stato leader indiscusso interprete a tutto campo della legge elettorale che ha conferito ai sindaci un potere molto ampio tutto a scapito del consiglio comunale; scaduto il secondo mandato non potendosi più ricandidare, dopo aver rotto col partito, non ha però rinunciato ad influenzare la vita pubblica della cittadina formando una sua lista che alleata di quel che resta del PD, dopo i molti abbandoni, punta ad una soluzione in continuità con la sua consiliatura.
Lo sfondo di questa situazione di evidente crisi politica, è il fallimento del progetto di fusione di Castenaso con Granarolo, in un primo tempo sostenuto con forza da Sermenghi e poi di colpo disconosciuto dal medesimo alla vigilia dell’annunciata sconfitta, anche in polemica con i tentennamenti della Regione, nel quadro di instabilità istituzionale conseguente il fallimento dei progetti di riforma prima delle provincie e poi di quello costituzionale renziano, bocciato al referendum del 4 dicembre 2016.
Nel clima sereno e motivato di autentica emozione del cinema Italia, non si percepisce se non tra le righe dei diversi interventi delle candidate e dei candidati, la difficoltà di lasciarsi alle spalle un periodo non semplice, per ricostruire una sinistra in maggior sintonia con i problemi reali della gente.
Sfilano con le loro brevi presentazioni persone di diversa età, condizione sociale, professionale e cultura: uno spaccato di società dell’inclusione, sensibile ai temi ambientali, alla cura del territorio, alla solidarietà ed alla socialità: studenti, neolaureati specializzati dottorandi, professionisti, tecnici, libero professionisti, neo pensionati con tanta competenza e voglia di fare, medici, infermieri, si direbbe che sono stati scelti con accurata indagine di marketing sociodemografico ma non è così.
Si sono radunati perché pur provenendo da esperienze diverse, condividono i concetti di bene comune di primato del pubblico, di ritorno ad una politica dove il Noi riprende il posto di Io, dove non ci si vergogna di dichiararsi di sinistra, anzi con tutte le declinazioni che vanno da Marx a Vittorini passando per Greta Thunberg, fino alla nostra Costituzione che resta il faro unificante per tutti. Una lista d’altri tempi si direbbe con un filo di nostalgia ma in realtà molto contemporanea e proiettata al futuro.
La serata scorre fluida verso la conclusione in un crescendo di interventi che spaziano su tanti argomenti e proposte per il governo della città (si possono vedere i filmati di tutti gli interventi sulla pagina Facebook della lista), l’ambiente, la cura del territorio e la sfida ecologica globale sono il baricentro su cui sono fondate molte proposte innovative per la città, sul presupposto della partecipazione come metodo e fine nell’amministrazione della città. Emerge in tutta evidenza una cultura non municipalista bensì molto attenta ai problemi e alle interconnessioni del territorio più vasto del comprensorio e della città metropolitana.
Tutti sono soddisfatti dell’iniziativa. Si avverte chiaramente che questo gruppo di persone ha le potenzialità per contribuire al miglioramento della qualità della vita di Castenaso e se ne avranno la possibilità sapranno dimostrarlo, sono legati dall’impegno a proseguire la loro esperienza indipendentemente dal riuscire a vincere le elezioni e ad eleggere dei rappresentanti in consiglio comunale, in una gara che è oggettivamente difficile ma in cui mettono un entusiasmo coinvolgente ed encomiabile.
In questo senso “Castenaso civica” è indubbiamente una novità molto interessante e originale nel panorama numeroso di liste civiche che si stanno cimentando in questa tornata amministrativa. Ha in nuce le potenzialità di un gruppo solido con ottime radici nella migliore tradizione politica emiliano romagnola e rappresenta un buon esempio di come si può sperare in una ripresa della sinistra. Se son rose fioriranno.