di Ugo Mazza
Alle dichiarazioni dei miei avvocati, Alessandro Gamberini e Salvatore Tesoriero, che condivido, aggiungo solo che tutta la mia vita politico-amministrativa è sempre stata finalizzata alla difesa della credibilità delle istituzioni e alla tutela del patrimonio e delle risorse pubbliche, così come ho fatto in Regione dove nessuna spesa fatta nel corso della mia attività di consigliere regionale viene contestata.
È per me motivo di sofferenza, quindi, essere condannato per peculato in quanto Capo Gruppo, per cui desidero, come già ho fatto di fronte ai magistrati, ribadire pubblicamente che io non ho mai preso e/o usato un euro di danaro pubblico. Aspetto le motivazioni della sentenza per una valutazione più consapevole e per l’inevitabile appello.
Di seguito l’articolo pubblicato da Repubblica con le dichiarazioni degli avvocati Alessandro Gamberini e Salvatore Tesoriero
Il gup del tribunale di Bologna Grazia Nart ha condannato a un anno e sei mesi in abbreviato, pena sospesa, l’ex consigliere regionale in Emilia-Romagna Ugo Mazza, capogruppo di Sinistra Democratica – Sel nella legislatura 2005-2010.
Si tratta di uno dei processi nati dalla maxi-inchiesta della Guardia di Finanza sui rimborsi dell’assemblea legislativa. Mazza è stato giudicato responsabile di peculato per un’unica voce di spesa, circa 62mila, relativi all’acquisto di francobolli, mentre è stato assolto da tutti gli altri rimborsi contestati per il periodo 2009-2010: auto a noleggio, acquisti vari e omaggi. Un’impiegata del gruppo è stata invece rinviata a giudizio, con processo che comincerà a febbraio 2019.
“Già nel corso delle indagini – spiegano i difensori dell’imputato, gli avvocati Alessandro Gamberini e Salvatore Tesoriero – è stata riconosciuta la piena legittimità di tutte le spese riferibili all’attività politico-istituzionale compiuta dal consigliere. All’esito del giudizio abbreviato Ugo Mazza è stato, inoltre, assolto anche per le altre spese a lui contestate in qualità di capogruppo”.
La condanna, precisano i difensori, “ha ad oggetto esclusivamente una voce di spesa del gruppo consiliare – quella per francobolli – rispetto alla quale l’accusa ha contestato delle presunte irregolarità” di cui Mazza “ha preso conoscenza solo nel corso del procedimento penale. Per quanto noto al capogruppo – continuano – gli acquisti di francobolli erano strumentali all’organizzazione, curata dagli apparati amministrativi, delle tante attività di divulgazione e confronto politico-istituzionale promosse dal gruppo e alle quali hanno partecipato tanti cittadini sul territorio regionale”.
“Attenderemo il deposito delle motivazioni della sentenza e presenteremo appello, ribadendo l’assoluta estraneità di Ugo Mazza anche rispetto all’unico fatto per cui il Giudice ha pronunciato condanna”, annunciano gli avvocati Gamberini e Tesoriero. L’impiegata rinviata a giudizio è difesa dall’avvocato Maria Cristina Errede, la Regione, persona offesa, è assistita dall’avvocato Mariano Rossetti.