di Alice Facchini
In viale Masini 10, attaccato alla vetrina dell’ormai ex Sportello sociale di Social Log, c’è un cartello con la scritta “immobile sottoposto a sequestro”. Le forze dell’ordine hanno eseguito il sequestro del locale che, in due anni di attività, ha dato supporto legale a circa 1.600 famiglie. Ci sono stati scontri tra polizia e manifestanti, un ragazzo è rimasto ferito alla testa. Da viale Masini è poi partito un corteo in solidarietà di Social Log, arrivato fino in Piazza Nettuno.
“Lo sgombero di questa mattina significa per la città di Bologna la sottrazione di un bene comune – afferma Fulvio Massarelli, portavoce di Social Log -. Lo Sportello per il diritto all’abitare rappresentava una logica diversa, che si opponeva agli sfratti e agli sgomberi: una logica fatta di solidarietà, di mutualismo, di aiuto reciproco”.
Lo spazio di viale Masini 10, nei pressi della stazione, era stato occupato all’inizio del 2014. È di proprietà dell’ente di previdenza dei geometri ed è sfitto dal 2009. “Solo nel 2015, a Bologna ci sono state circa 2.000 richieste di esecuzione di sfratto – spiega Maria Elena Scavariello di Social Log -. Di queste, circa un terzo sono state gestite almeno in parte dal nostro sportello”.
Lo Sportello sociale forniva supporto legale per tutte le questioni legate alla casa: per affrontare la richiesta di esecuzione di sfratto, ma anche per rinnovare il permesso di soggiorno o fare richiesta di una casa popolare. Nel tempo, era diventato anche uno spazio di socialità per tutte le persone che vivono in strada: la sala era utilizzata anche per le feste di compleanno dei bambini che non hanno una casa dove poter invitare i propri amici.
“Lo Sportello era per noi un punto di riferimento, il nostro rifugio – racconta Gaviota (nome di fantasia) -. Quando mi sono rivolta a Social Log vivevo in un appartamento che era appena stato comprato da una banca e stavo per essere sfrattata. Nella stessa casa abitavo con altre 3 mamme e 6 bambini. Saremmo finiti tutti in strada se non fosse stato per lo Sportello, che ha fatto pressioni sulle istituzioni, bloccando l’ufficio del Quartiere Navile, e alla fine ha ottenuto che ci trasferissero nel residence Galaxy”.
In due anni di attività, lo Sportello ha dato supporto a circa 1.600 nuclei familiari. “I risultati sono stati tangibili – continua Maria Elena Scavariello -: circa 30 famiglie che avevano ricevuto lo sfratto sono riuscite a temporeggiare e ottenere un alloggio popolare prima di finire in strada, altre 30 sono riuscite a spingere il proprietario di casa a firmare il protocollo antisfratto, mentre sono circa 15 quelle che sono state accolte al residence Galaxy. La giornata di oggi non ci piegherà: troveremo una nuova sede e continueremo a lottare per il diritto alla casa”.
Questo articolo è stato pubblicato su Piazza grande il 17 marzo 2016