Un cinema magico

di Claudio Corticelli /
16 Agosto 2024 /

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Un’insieme di fatti, visioni, comportamenti creano ogni sera d’estate a Bologna, al ‘Cinema sotto le stelle’ in Piazza Maggiore, un luogo magico.

La luce del pomeriggio che piano piano, mentre stai seduto già in platea, si fa notte, la dolce brezza che arriva dalle strade laterali, Via dei Musei, Notai, d’Azeglio, il pubblico tranquillo è gioioso che cerca il posto adatto per il film di Spielberg.

I volontari gentili dalla Cineteca, addetti alla platea si muovono furtivi, Menarini che senza un appunto declama una scheda orale sulla storia dei film e della famiglia del regista americano, poi si spengono le luci ed ecco le immagini sul grande schermo di THE FABELMANS.

Piazza Maggiore è al buio, i tremila (saranno di più o meno?) si ammutoliscono, presi da subito da Steven bambino, mentre con i genitori, ammirato, insieme ad una platea simile a Piazza Maggiore, vede il film ‘Il più grande spettacolo del mondo’.

E’ ancora caldo alle 21,45, ma nessuno si muove, aleggia una tensione magica, tra lo schermo gigante, le sue immagini e noi spettatori.

A differenza di altre sere, nessuno, dico nessuno usa il cellulare, siam tutti ipnotizzati, mi alzo un attimo attirato da questa magia collettiva, vado nella corsia, giro lo sguardo intorno alla piazza-platea, non una luce cellulare è accesa, Spielberg ci ha attirato tutti dentro le sue immagini.

Mi risiedo ammirato, mi domando come può accadere quest’atmosfera antica,  di una moltitudine che vede insieme in silenzio un film? Mentre tutto cambia freneticamente e tecnologicamente nel presente.

Nemmeno qualche voce che proviene dai quattro cantoni di palazzo Re Enzo, e due sirene con luce viola, scalfiscono tra gli spettatori la magia del Cinema in piazza.

Senz’altro i precursori, i Commissari del Cinema della seconda meta del ‘900 avevano sognato giusto, bene fa la Dirigenza della Cineteca e il Sindaco a voler ancora un cinema pubblico gratuito nella Grande Piazza della Città, una magia che divine piacevolezza per i nostri occhi, incollati al grande schermo, che assorbono le immagini sotto le stelle.

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