di Sandro Nanetti
Il 26 maggio a Castenaso si è votato, oltre che per l’Europa, anche per il rinnovo del Consiglio Comunale e per scegliere il successore di Stefano Sermenghi nella carica di primo cittadino.
Queste elezioni amministrative possono essere considerate un caso di studio. Dopo lo spoglio delle Europee i partiti di centrosinistra sopravanzavano quelli di destra di pochi voti. E poiché il bottino elettorale del PD sul piano locale sarebbe stato intaccato da altre due liste nate per accaparrarne parte dei voti, si paventava per la prima volta dal dopoguerra il passaggio di Castenaso a una formazione connotata dalla presenza della destra più estrema. Si pensi che Fratelli d’Italia vi aveva candidato un giornalista del Secolo d’ Italia, ex portavoce di Alessandra Mussolini, che vanta un curriculum di collaborazioni con personaggi quali Tatarella e Storace e pure con CasaPound. Invece dalle urne la coalizione locale di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia è uscita con un risultato ben lontano dalle loro aspettative, un 18% complessivo inferiore al risultato europeo della sola Lega (26,68%).
A vincere con un largo margine è stata la lista Prima Castenaso e, soprattutto, Carlo Gubellini.
Avvocato, 52 anni, per vent’anni è stato in consiglio comunale, prima all’opposizione come Democrazia Cristiana e in seguito Margherita. Durante l’ultimo mandato concluso nel 2009 era invece collocato nel centrosinistra. Nei dieci anni successivi si è astenuto da un impegno diretto in politica. Unanimemente giudicato autorevole ma non autoritario, inclusivo e non divisivo, è certamente la figura più adatta a governare una lista che unisce il circolo locale del PD a un gruppo di “civici” di varia provenienza, molti dei quali legati al predecessore Stefano Sermenghi. Oggi ci riceve in Municipio, nell’ufficio di Sindaco di Castenaso.
Come mai dopo dieci anni di assenza dalla politica attiva hai ritenuto di impegnarti di nuovo per Castenaso?
Perché in molti me l’hanno chiesto. Amo il mio paese e la sua gente e non ho potuto non accettare questa sfida anche alla luce della delicata situazione politica che si stava profilando sia a livello nazionale sia a livello locale.
Le elezioni amministrative erano a turno unico: chi prende un voto in più si porta a casa tutta la posta in gioco ovvero Sindaco, Giunta e 11 consiglieri. Le quattro liste soccombenti si dividono 5 seggi. Come spieghi la presenza di ben cinque liste tra cui ben tre a pescare nello stesso bacino elettorale moderato e progressista?
Questa frammentazione è stata causata da incomprensioni e malumori generati soprattutto negli ultimi due anni. E anche a causa di una divisione all’interno del PD. Indubbiamente alcune liste sono state create più come contrapposizione alla figura del Sindaco uscente, Stefano Sermenghi, senza porsi il problema che il paese chiede unità e che i dissapori personali non possono prevalere rispetto al bene comune e all’interesse generale.
Le due liste “progressiste” concorrenti di Prima Castenaso, quella dei fuoriusciti dal PD dopo la sconfitta del 2013 nelle primarie interne al partito e quella di due ex consiglieri di maggioranza poi espulsi dal PD che hanno avviato una lista civica di stampo ecologista, hanno ciascuna ottenuto un risultato di poco superiore al 10%. Avrebbero tuttavia potuto ridurre di molto i margini del successo della tua lista. Ma in soccorso sembra che siano venuti in parte quelli che alle elezione europee avevano votato partiti di centro e di destra. È così?
Sì, certo, è così. Prima Castenaso che già amministrava Castenaso da cinque anni è lista civica che unisce varie anime e diversi pensieri. Sono orgoglioso di questo successo perché è stata vinta una grande sfida: unire persone apparentemente distanti sul piano ideologico e politico ma capaci di ritrovarsi insieme quando si parla di Castenaso e si progetta il futuro del loro comune. Ritengo poi che la diversità rappresenti una grande ricchezza al pari del dialogo.
Cosa rispondi alle critiche “da destra” che vogliono Prima Castenaso asservita al PD e a quelle “da sinistra” che lamentano la presenza nel tuo gruppo di persone provenienti da formazioni del centrodestra, seppur moderato? E che dire dell’Assessorato al Bilancio e Tributi andato a quello che nel passato consiglio era il capogruppo di opposizione di Forza Italia?
Come già ho detto in precedenza si possono avere obiettivi comuni e una visione unitaria anche se le persone che si coinvolgono politicamente in prima persona hanno appartenenze diverse. Altrimenti sarebbe come dire che se tu non hai le mie stesse idee politiche non potremo mai avere una visione convergente sulle cose da fare. Quanto a Stefano Grandi, nuovo Assessore al Bilancio, ho stima e fiducia nella persona che conosco da molto tempo e col quale già ho lavorato per dieci anni in Consiglio Comunale, ancorché su fronti opposti. E’ persona politicamente moderata e professionalmente capace che sa fare squadra e conosce la materia e il territorio.
Con ragionamento capzioso qualcuno delle liste soccombenti sostiene che, avendo Prima Castenaso vinto con il 45,8%, a governare Castenaso sarà una lista di minoranza. In realtà il 54,2% dei voti è disperso tra quattro liste (Destra, M5S, Sinistra radicale e lista paraecologista). Come intendi comunque rapportarti nei confronti di chi non ti ha votato?
Mi auguro che il patrimonio di persone e di idee che è nato in vista di queste elezioni amministrative non vada disperso. Spero quindi che le diverse liste di minoranza riescano a mantenere uniti i loro gruppi di riferimento e a essere portatrici di proposte, laboratori di idee e contribuire in questo modo ad avere un ruolo attivo nella crescita del paese.
Prima Castenaso era la formazione che già aveva governato Castenaso nel quinquennio precedente col Sindaco Sermenghi. Da parte tua ci sarà un prosieguo dell’opera fin qui portata avanti o prevedi anche elementi di discontinuità?
Abbiamo un gruppo di consiglieri completamente rinnovato, due nuovi Assessori in Giunta e un programma con una chiara identità. Dobbiamo mantenere l’attuale standard dei servizi offerti ai cittadini e la qualità degli stessi. Daremo attuazione al nostro programma connotato da forti elementi identificativi.
In quali direzioni ritieni oggi prioritario indirizzare il lavoro della tua Giunta?
Dovremo lavorare di squadra, con estrema sincerità e lealtà. Le diversità di opinioni e di vedute che inevitabilmente si verranno a creare su alcuni punti dovranno trovare una sintesi e una direzione unitaria. Ho dato piene deleghe ai miei Assessori perché ho fiducia in loro e sono certo che lavoreranno senza risparmiarsi e con grande passione.