di Luigi Ambrosio
Forse il rispetto delle Istituzioni non ha più alcun significato, forse qualcuno potrebbe pure dire “beh, che c’è di male, il rispetto delle Istituzioni è un concetto reazionario”. Resta il fatto che non si era mai visto un Presidente della Repubblica trattato così, smentito via Twitter pochi minuti dopo aver pronunciato un discorso drammatico alla nazione, in cui Mattarella chiedeva alle forze politiche di fare lo sforzo di arrivare almeno fino a dicembre, per approvare la legge di stabilità, scongiurare la speculazione internazionale e cosette come l’aumento dell’Iva.
Con un tweet, Di Maio e Salvini hanno disconosciuto il ruolo del Capo dello Stato e hanno deciso, loro, che si va a votare. A luglio. In piena estate, con gli italiani esasperati, schifati dalla politica, disposti solo ad andare al mare. Con la stagione degli sbarchi che riprende, l’ideale per la propaganda. Con il Pd in crisi totale. Con quel che resta della sinistra incapace di organizzarsi.
Nessuna fiducia a un governo “neutrale”, sinonimo di governo tecnico. Si vada al voto a luglio!
— Luigi Di Maio (@luigidimaio) 7 maggio 2018
#Mattarella vuole un “governo neutrale”?
Per carità, serve un governo coraggioso, determinato e libero, che difenda in Europa il principio PRIMA GLI ITALIANI, che difenda lavoro e confini, altro che governino per tirare a campare.
Per me, o si cambia o si vota!
Conto su di voi.— Matteo Salvini (@matteosalvinimi) 7 maggio 2018
Di Maio e Salvini usano Twitter anche per litigare, tra Lega e 5 Stelle sono volate parolone anche ieri, ma è difficile non pensare che la loro azione, cinica e spregiudicata, non abbia qualche finalità comune. 5 Stelle e Lega vogliono il governo insieme. Per farlo piegano il paese al loro cinismo, alla mobilitazione permanente, alla campagna elettorale mai interrotta in questi due mesi dopo il voto.
Due mesi che sono serviti a Di Maio e Salvini per bruciare qualsiasi ipotesi che non fossero le nuove elezioni, per arrivare fino a qui, alla vigilia di una campagna elettorale in cui infiammeranno le menti degli italiani, calcolando di trarne ancora maggior vantaggio. Schiantando il nemico che non è solo il Pd e quel che resta della sinistra ma è anche Forza Italia. A quel punto sì che Salvini potrà mollare Berlusconi e fare finalmente il governo coi 5 Stelle.
A meno che l’occasione per rompere non arrivi prima, se Berlusconi si impuntasse sul governo ‘neutrale‘ chiesto da Mattarella. A quel punto l’occasione per la rottura nel centrodestra potrebbe addirittura arrivare prima, e il governo Lega 5 Stelle potrebbe nascere in questa legislatura.
Questo articolo è stato pubblicato da Radio Popolare l’8 maggio 2018