Angela Pascucci: ciao, compagna, questa mostra ti sarebbe piaciuta

30 Aprile 2018 /

Condividi su


di Sergio Caserta
Avrei voluto e dovuto essere presente, in rappresentanza del circolo, sabato scorso all’ultimo addio ad Angela Pascucci. Purtroppo sono rimasto bloccato in un maxi ingorgo, causa incidente sull’A1, di quelli che quotidianamente attentano ai nostri viaggi. Angela ha terminato la sua intensa esistenza dopo una difficile e dolorosa malattia. È stata stata una giornalista ed intellettuale di primo piano per il manifesto e per la sinistra, una persona “di senso” ovvero che andava a fondo delle cose, che si poneva domande impegnative sul presente, sempre incredula che la sinistra stesse cosi velocemente declinando verso il nulla.

Angela è stata un’appassionata sostenitrice del manifesto in rete. La sua analisi corroborata da una profonda cultura e dalla elevata conoscenza del quadro politico globale ed in particolare di quello della Cina, le forniva argomenti razionali all’indagine sulle conseguenze della globalizzazione e della crisi. Ebbi la fortuna di poterla visitare non tantissimo tempo fa, a casa sua, in un momento in cui la malattia le concedeva una pausa alle sofferenze e le dava la forza di esporsi al dialogo, un incontro doloroso e bellissimo in cui ancora ci confrontammo sulle deludenti vicende politiche della nostra cara e “sfrantummata” sinistra.


Ci lasciammo rimandando a futuri nuovi incontri, i suoi occhi erano vividi come sempre, grandi e scuri a guardarti dentro l’anima. Giovedì scorso Loris Campetti mi comunicò che Angela ci aveva lasciato, quel giorno, a Napoli, avevo programmato di visitare proprio la bella mostra internazionale, presso la Basilica dello Spirito Santo, prorogata fino a luglio “l’esercito di terracotta e il primo imperatore della Cina” che riproduce in scala, a grandezza naturale, i ritrovamenti eccezionali del sito archeologico di Xi’An, necropoli del primo imperatore Qui Shin Huangdi’ che per primo, 2200 anni fa’ unifico’ un’ampia parte del territorio della Cina.
La mostra veramente interessante e ben fatta, evidenzia la straordinaria grandezza dell’opera dell’imperatore e della sua dinastia e su quanto straordinaria sia la storia di quel paese oggi principale potenza mondiale e ultima espressione, pur con tutte le contraddizioni che Angela aveva ben reso evidenti nel suo appassionato lavoro, di un partito comunista al potere. Visitando la mostra ancor di piÙ risaltava alla mente il valore del lavoro di Angela: tutto quel che si è prodotto con passione ed impegno non andrà mai perduto.

Aiutaci a diffondere il giornalismo libero e indipendente.

Articoli correlati