di Alessandra Daniele
Nel 2018 cade il quarantennale dell’era Berlusconi, cominciata nel 1978 con l’acquisizione da parte di Fininvest e l’inaugurazione ufficiale di Tele Milano 58, che diventerà Canale 5 nel 1980, la prima pietra del piccolo impero mediatico-pubblicitario che frutterà al Canaro il titolo di Sua Emittenza. Fra i personaggi di Tele Milano 58 fin dall’inizio Barbara d’Urso, Diego Abatantuono, Massimo Boldi, Claudio Cecchetto, e Mike Bongiorno. I veri ministri di Berlusconi.
Nel 1978 Beppe Grillo partecipava come comico alla sua prima edizione di Sanremo su Raiuno. Oggi, nel quarantesimo anno della sua era, Berlusconi torna a interpretare il suo ruolo preferito: il Salvatore della Patria dall’Apocalisse, stavolta non comunista, ma grillina. Probabilmente il trucco funzionerà di nuovo, visto che l’Italia è un paese senza memoria, senza speranza, e senza dignità.
Sta già funzionando. Nei sondaggi Forza Italia è in costante ripresa. Il Polipo delle Libertà tutto compreso supera sia il Pd che il M5S di dieci punti. Eugenio Scalfari ha dichiarato che come premier preferirebbe Berlusconi a Di Maio. Scalfari sa benissimo che l’unica speranza per il Pd di tornare al governo è un’alleanza col Canaro, che lo preferisca è ovvio, ma è anche la prova che l’establishment, dopo il patetico fallimento di Renzi, adesso è ridotto ad aggrapparsi al sarcofago dello stesso Berlusconi che nel 2011 aveva cercato inutilmente di rottamare.
Un piduista ottantenne la cui faccia è diventata una maschera del teatro Kabuki è considerato l’ultimo argine alla calata dei Di Maio. Di Maio è ignorante. Berlusconi ha sistematicamente indotto analfabetismo di ritorno in almeno quattro generazioni di italiani. Di Maio ha chiamato le ONG che salvano vite umane “Taxi del mare”. Berlusconi ha stretto l’accordo con Gheddafi che ha creato i campi di concentramento libici, che adesso il Pd finanzia. Di Maio è un arrampicatore.
Berlusconi ha costruito la scala sulla quale si sta arrampicando. Di Maio è l’effetto. Berlusconi è la causa. I giovani rampanti sono tutti suoi figli, a cominciare dai Mattei, Renzi e Salvini, due arroganti bambocci che hanno cominciato la loro carriera come concorrenti dei suoi telequiz. Il Cazzaro accusa il M5S di produrre fake news. Berlusconi coi suoi media ha prodotto un intero mondo fasullo, una bolla di falsa realtà nella quale ha incapsulato l’Italia per 40 anni.
Silvio Berlusconi è il nostro Palmer Eldritch. È Kronos che torna per riprendersi il suo mondo-giocattolo dalle mani unte e grassocce della sua stessa prole. E potrebbe riuscirci.
Questo articolo è stato pubblicato da Carmilla Online il 3 dicembre 2017