di Valentino Parlato
Questa caldissima e difficile estate si è conclusa con una buona ventata di ottimismo. Questo buon vento ci è venuto dall’assemblea promossa dall’associazione di Lorenza Carlassarre, don Luigi Ciotti, Maurizio Landini, Stefano Rodotà e Gustavo Zagrebelsky. Un’assemblea aperta a tutti (è bene sottolinearlo) e non chiusa ai soli associati. Aperta e affollatissima, al centro congressi di via Frentani, iniziata alle 10,30 con l’introduzione di Stefano Rodotà e conclusa alle 15 da Maurizio Landini. Molti, interessanti e appassionati gli interventi.
Un primo incontro che prevede numerose altre assemblee nelle diverse città italiane e una grande manifestazione conclusiva il 12 ottobre a Roma. Questo, ha ribadito Landini, è un impegno assoluto.
Ripeto, molti e impegnati e tutti concentrati sul tema centrale: di fronte alla crisi e ai violenti attacchi della destra neocapitalista, non si tratta di difendere la Costituzione, oggi in via di demolizione, ma di realizzarla, cominciando dall’articolo primo: “L’Italia e una Repubblica democratica fondata sul lavoro”. E poi ancora l’articolo 38 (Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale). L’articolo 11 sul ripudio della guerra che torna a minacciarci e tutti gli altri ancora.
La novità straordinaria e importantissima di questa prima, incoraggiante, assemblea è l’assunzione da parte dei lavoratori, del popolo e soprattutto da chi ancora si ritiene di sinistra, della Costituzione del 1947 come fondamento della lotta per la rinascita della democrazia in questa nostra Italia, mai come oggi in crisi economica, sociale, politica.
Quello che non si è riusciti a realizzare nel 1947, ai tempi dell’approvazione della Costituzione (e della guerra fredda) dobbiamo realizzarlo oggi in un mondo globalizzato e in una crisi che minaccia non solo la democrazia, ma la vita stessa e la dignita di quella gran parte di popolo che viene progressivamente marginalizzato, ridotto in miseria e nella nuova schiavitù del precariato e della disoccupazione .
Certo, oggi ci sono forze niente affatto deboli che rinnegano la Costituzione come un’anticaglia premoderna e che affermano che la modernità richiede un mondo diviso tra pochi ricchi e potenti e tantissimi poveri ai quali va tolta anche la voce perché non disturbino la vita di lorsignori. Bene dunque questa assemblea di domenica scorsa ai Frentani. Adesso si tratta di crescere e di realizzare un grande successo per la manifestazione del 12 di ottobre che non deve essere la conclusione ma una nuova e più avanzata partenza per continuare sulla Via Maestra, che non sarà affatto breve, per la realizzazione dei diritti sanciti, ma non realizzati della nostra Costituzione.
P.S.: Se ogni sera, prima di addormentarci, ci leggessimo qualche articolo della Costituzione…
Questo articolo è stato pubblicato sul sito della Fondazione Luigi Pintor il 9 settembre 2013