LasciateCIEntrare: la storia del ragazzo marocchino nel centro di Gradisca

16 Agosto 2013 /

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del Comitato Primo Marzo
Gli ultimi giorni all’interno del CIE di Gradisca sono stati drammatici: la tensione portata agli eccessi ha finito per procurare una tragedia, annunciata. I referenti della campagna LasciateCIEntrare hanno seguito ora per ora tutto quello che è avvenuto da giovedì sera, giorno della fine del Ramadan, festa per la quasi totalità dei cittadini stranieri detenuti e ospiti in un centro dove la negazione dei diritti umani è all’ordine del giorno.
Giovedì notte a seguito della richiesta di un’ora d’aria in più, che ha avuto esito negativo, sono iniziati i primi tafferugli. Dopo 30 giorni di digiuno e regime di preghiera quel giorno doveva e poteva essere una festa. E’ iniziata invece la tragedia. Lancio di lacrimogeni per sedare gli animi. Primi malori – si sta cercando di capire se i lacrimogeni fossero del tipo tossico oppure del tipo “semplice”. I primi vetri rotti.
Venerdì una nuova visita a sorpresa dell’On. Pellegrino (SEL) sollecitata dalla Tenda per la Pace e i Diritti e di LasciateCIEntrare, dopo la visita ufficiale della campagna dello scorso 26 luglio. A seguito della visita un’interrogazione dell’On. Pilozzi (SEL) è pronta per essere presentata alla riapertura dei lavori del Parlamento. La campagna aveva allora diffuso le foto dei tagli che si infliggono esseri umani che rispondono che tanto quella non è vita.
L’onorevole Pellegrino ha potuto verificare quanto la situazione fosse “totalmente fuori controllo”. E’ dovuta tornare sabato notte, per tentare una mediazione con i 30 migranti oramai asserragliati sul tetto. Dalle 2 alle 4 di notte il tentativo di farli scendere. Tentativo fallito. Chiedevano di essere trasferiti in un altro CIE. Chiedevano “solo” un trattamento più umano.

Stanotte due ragazzi sono caduti. Un ragazzo di origine marocchina, di 35 anni, è stato operato alla testa all’ospedale di Trieste ed ora risulta in prognosi riservata e in coma farmacologico. La Tenda dei Diritti e della Pace ricorda la condizione totalmente disumana nel quale versa la gestione di quel CIE. La campagna LasciateCIEntrare chiede che di questa responsabilità se ne assumano il peso la Prefettura, la Questura ed il Ministero degli Interni. Ricordiamo che un’indagine è già in corso per truffa aggravata ai danni dello Stato proprio per il Cie di Gradisca: 13 gli indagati tra i quali l’ente gestore e la viceprefetto.
La coordinatrice nazionale della campagna, Gabriella Guido, afferma: “In Italia ed in parlamento si discute soltanto delle battute incivili della Lega. Sono anni che denunciamo la situazione della grave violazione dei diritti umani. Sono due anni che insieme a noi entrano nei CIE parlamentari, avvocati, giornalisti, consiglieri regionali. Dobbiamo forse ammettere che vedere, conoscere la realtà non serve davvero a nulla? Che siamo o forse vogliamo rimanere impotenti oltre che indifferenti a tutto questo ? La campagna insieme all’ASGI sta verificando le condizioni per la presentazione di Esposti alla Procura”.

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