Rimini, gli sfruttati del turismo: la denuncia di una lavoratrice

1 Agosto 2013 /

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del Laboratorio Paz e dell’Associazione rumori sinistri
Nei giorni scorsi a Rimini, davanti alla sede della Provincia, si è svolta una conferenza stampa per denunciare un gravissimo caso di lavoro gravemente sfruttato nel settore turistico/alberghiero. Il caso riguarda una lavoratrice, Lucia Genovese, laureata in economia del turismo, che ha avuto il coraggio di ribellarsi ai ricatti e al furto del salario, e che si è trovata completamente abbandonata dalle istituzioni locali, quando – dopo essersi ribellata ai diktat dell’albergatore e aver richiesto il salario pattuito – è stata allontanata dall’hotel dove lavorava e alloggiava, con l’aiuto dei carabinieri, in piena notte.
Adl Cobas Emilia Romagna e l’associazione Rumori sinistri – contattati dalla lavoratrice grazie alla “Campagna per l’emersione del lavoro gravemente sfruttato nel turismo” – si sono subito attivate per la vertenza e le opportune segnalazioni alla Direzione Territoriale del Lavoro e per costruire un intervento multi-agenzia a supporto della lavoratrice, contattando il progetto territoriale di lotta alla tratta e al grave sfruttamento lavorativo, duramente colpito dalla spending review.
La lavoratrice è stata così inserita in una struttura di accoglienza del territorio e fra pochi giorni tornerà presso la sua abitazione in Provincia di Rovigo. La conferenza stampa è stata l’occasione per richiedere un incontro con il Presidente della Provincia e gli Assessorati competenti dal momento che il caso di Lucia, come denunciano le associazioni, non è affatto isolato.

Il lavoro para-schiavistico nel Turismo è, infatti, un elemento endemico e strutturale di questa importante economia territoriale che produce plusvalore e ricchezza sulle spalle di questi lavoratori e lavoratrici, senza giorno libero, con orari di lavoro pesantissimi (90 ore settimanali) per 2 euro all’ora, sotto ricatto a causa della povertà e della necessità di liquidità immediata.
Rumori Sinistri ed Adl Cobas hanno presentato cinque proposte operative che nascono da un lavoro di inchiesta e da attività informative per i lavoratori stagionali, condotte in questi ultimi 5 anni, attraverso sportelli e campagne informative. Le principali proposte riguardano la realizzazione di alloggi per lavoratori stagionali in transito nel territorio, alloggi finalizzati a sottrarre i lavoratori dalle pratiche di assoggettamento e controllo proprie della convivenza nel luogo di lavoro; la costituzione di un fondo ad hoc – una sorta di reddito di sostegno – per i lavoratori stagionali che denunciano condizioni di lavoro para-schiavistico e gravemente sfruttato.
Un tema, quest’ultimo, scottante dal momento che gli attivisti hanno posto un interrogativo molto chiaro alla Provincia: “l’assessorato provinciale al turismo investe più di un milione di euro per la promozione turistica, quanti sono invece i soldi investiti per i lavoratori stagionali che denunciano l’illegalità subita?”. Infatti, nel novembre del 2012, il CdA dell’Agenzia Marketing Turistico Riviera di Rimini (presieduto da Fabio Galli Assessore al Turismo della Provincia di Rimini) ha stanziato 1 milione di euro per la promozione turistica e i grandi eventi, mentre per i lavoratori e le lavoratrici che denunciano l’illegalità, i ricatti e lo sfruttamento organici al capitalismo turistico, rimangono solo la strada e l’espulsione dal territorio.
Nelle prossime settimane seguiranno sicuramente altre iniziative “affinché il coraggio di chi si ribella come Lucia – hanno detto Manila e Sandra di Adl Cobas e Rumori Sinistri – non rimanga vano ma vivo nelle memoria collettiva di un territorio, quello della Costa Romagnola, in cui la ricchezza rimane sempre nelle mani dei pochi noti soprattutto grazie alle politiche delle giunte del Pd”.

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