Laurea ad honorem flop per Trichet, l'uomo della macelleria sociale. E Bifo: "Quel riconoscimento? Servilismo ignorante"

17 Settembre 2012 /

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Oggi era il giorno del conferimento della laurea ad honorem a Jean Claude Trichet, ex numero uno della Banca centrale europea. Se n’era parlato a fine agosto spiegando le ragioni del no esposte da Antonella Zago, Cub Federazione di Bologna. E la situazione al presidio organizzato per le 17 di oggi è rimasta tranquilla pur ribadendo quanto annunciato nei giorni scorsi: “Banchieri e industriali si ritroveranno prima in aula magna, poi a un party a Villa Guastavillani per festeggiare il ‘laureato’ Trichet. La città prenda la parola, rivendichi il diritto ad avere diritti e la redistribuzione della ricchezza”. A causa delle manifestazioni di protesta, c’è stato comunque un blocco del traffico nelle vie del centro, tra via Barberia e via Castiglione, dove due cordoni di polizia in assetto antisommossa hanno chiuso l’accesso all’aula magna.
Da sottolineare che anche le autorità cittadine, con l’eccezione di quelle accademiche, hanno latitato l’impegno accademico di oggi trasformando la cerimonia in un flop.


(Foto di Leonardo Tancredi)

Franco Berardi Bifo, leader del ’77 bolognese e storico intellettuale, dal canto suo, aveva commentato su Facebook l’evento senza usare mezzi termini:

Chi è Jean Claude Trichet e cosa ha fatto per meritare questa onorificenza da un’istituzione in cui un tempo si coltivava lo studio e la dignità? Trichet è stato presidente della Bce negli anni in cui l’Europa, dove da cinque secoli milioni di ingegneri e poeti, agronome e operai, contadine e medici, imprenditori e scienziate hanno contributo al sapere e alla ricchezza, sprofondava nella bancarotta fraudolenta.
Perché il rettore e il senato accademico dell’Università di Bologna hanno deciso di compiere questo gesto di servilismo ignorante? Perché il rettore e gli accademici di questa università sono gli stessi che nel 1938 firmarono le leggi razziali piegandosi al nazifascismo per mantenere la cattedra, gli stessi che negli anni ’70 presero la tessera di un partito stalinista perchè la loro cialtroneria e ignoranza fosse premiata con una cattedra, e gli stessi che nel 1999 hanno contribuito a scrivere la Carta di Bologna, dichiarazione di sottomissione del sapere all’impresa […]. Inchinandosi alla dittatura dogmatica del monetarismo neoliberista il Rettore e il Senato accademico sanciscono la morte dell’istituto moderno dell’Università e la subordinazione del sapere all’ignoranza.

Rimangono le parole di Antonella Zago:

Le manovre varate dal governo italiano nell’ultimo anno coincidono perfettamente con quanto Trichet e Draghi avevano chiesto all’Italia con la lettera dell’agosto scorso. I risultati si possono definire devastanti. Basti ricordare che dallo scorso anno ad oggi il debito italiano è aumentato raggiungendo così il suo massimo storico, da 1966,3 miliardi è passato a 1972,9 miliardi. Tutto ciò malgrado il taglio delle assunzioni nel pubblico impiego, il blocco degli stipendi fissi ed accessori, il taglio dei servizi, la riforma delle pensioni, la modifica dell’art. 18, l’aumento dell’IVA e quant’altro.

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