di Carmelo Musumeci, carcere Padova
“La legge è fatta esclusivamente per lo sfruttamento di coloro che non la capiscono, o ai quali la brutale necessità non permette di rispettarla”. (Bertolt Brecht)
Sull’Osservatorio permanente sulle morti in carcere leggo: “Il luglio più “nero” per le carceri italiane, morti 13 detenuti e 3 poliziotti penitenziari”. E si continua a non fare nulla. E i buoni continuano a divorarsi l’ostia della Comunione la domenica durante la Santa Messa.
Il Papa Benedetto XVI continua a parlare a vuoto, quando chiede di pregare perché i carcerati siano trattati con giustizia e venga rispettata la loro dignità umana” (Radio Vaticana 28 luglio 2012). I politici e i partiti si preparano per imbrogliare ancora una volta gli elettori per la prossima legislatura. I burocrati di Stato, i colletti bianchi, i faccendieri si preparano anche per il prossimo anno a fare più soldi e a diventare persone più importanti. I mass media aspettano l’autunno per parlare di sport, di politica e di corna.
E sono pochi quelli che scrivono e dicono che le carceri in Italia sono diventate dei lager, dei luoghi di morte, d’illegalità e d’infamia dello Stato. Tento di farlo io, che sono anche quello che i “buoni” hanno voluto che fossi: un uomo ombra. Un cattivo, colpevole per sempre.
E mi piace ricordare ai buoni, che sono aldilà di queste mura, che per noi prigionieri toglierci la vita in carcere è una vittoria, invece per voi è una sconfitta perché se solo ci amaste un pochino forse potreste salvare la vita di tanti detenuti. Abbiamo bisogno di speranza, ma nessuno ce la dà, per questo molti di noi preferiscono trovarla nell’aldilà.